La chiesa di San Paolo

La prima parrocchia della città

San Paolo è facilmente individuabile fra i vari palazzi di Olbia, grazie alla sua inconfondibile cupola interamente ricoperta di maioliche policrome.

La chiesa di San Paolo

La Chiesa di San Paolo è facilmente individuabile fra i vari palazzi di Olbia, grazie alla sua bellissima e inconfondibile cupola interamente ricoperta di maioliche policrome, e alla sua posizione che domina il centro storico della città dal suo punto più alto, lungo una traversa di Corso Umberto I

La prima costruzione, edificata sopra i resti di un antico tempio pagano romano con molta probabilità intitolato a Ercole, risale al Basso Medioevo, infatti la chiesa stessa viene citata in alcuni documenti storici dell’epoca. 

La costruzione, in tipico stile gallurese è stata originariamente intitolata alla Conversione di San Paolo e fino al 1954, anno della riapertura di San Simplicio, era l’unica parrocchia della città 

Grazie alla sua vicinanza al castello giudicale, le cui rovine si trovano sotto all’ex palazzo della Guardia di Finanza, proprio lungo Corso Umberto I,  si pensa che la chiesa di San Paolo fosse la cappella palatina dei sovrani di Gallura e anche il loro luogo di sepoltura.

Ad avvalorare questa teoria ci sono anche le scoperte fatte di recente nei sotterranei della chiesa, dove sono state rinvenute due cripte contenenti i resti di alcune famiglie locali.

Nella prima metà del secolo scorso l’edificio originario, di forma rettangolare con tre cappelle per lato è stato ristrutturato e ampliato. Oggi ha una pianta a croce latina l'abside e la cupola in corrispondenza del transetto. Durante questa ristrutturazione l’antico oratorio della confraternita della Santa Croce è purtroppo stato demolito e ricostruito solo negli anni novanta.

Le decorazioni all’interno della chiesa hanno subito diverse modifiche nel passato recente. Pur conservando lo stile barocco l’interno è stato affrescato negli anni ’60 dal pittore sardo Alberto Sanna, che ha dipinto: una Resurrezione e angeli musicanti nell’abside, la Via Crucis lungo le pareti laterali e l’illustrazione dei Sacramenti nell’intradosso della cupola. 

Si sono invece perfettamente conservati: l’altare maggiore e la balaustra in marmo policromo, il coro e il pulpito lignei di scuola veneziana, i sandali e la corona d’argento sulla statua della Madonna Assunta, l’ostensorio di scuola barocca siciliana e le statue settecentesche di San Francesco, San Paolo e della Madonna.  

La facciata, il campanile e tutte le pareti esterne dell’edificio sono in granito gallurese